sabato 12 novembre 2016

Fátima - Santuario



Nostra Signora di Fátima (in portoghese: Nossa Senhora de Fátima), è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria.
Fra le apparizioni mariane, quelle relative a Nostra Signora di Fatima sono tra le più famose. Tre pastorelli, i fratelli Francisco e Giacinta Marto (9 e 7 anni) e la loro cugina Lucia dos Santos (10 anni), il 13 maggio 1917, mentre badavano al pascolo in località Cova da Iria (Conca di Iria), vicino alla cittadina portoghese di Fátima, videro scendere una nube e, al suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la Madonna. Dopo questa prima apparizione, la Madonna diede appuntamento ai bambini per il 13 del mese successivo, e così per altri 5 incontri, dal 13 maggio fino al 13 ottobre.
Le apparizioni continuarono e furono accompagnate da rivelazioni su eventi futuri, in particolare: la fine della prima guerra mondiale a breve; il pericolo di una seconda guerra ancora più devastante se gli uomini non si fossero convertiti; la minaccia comunista proveniente dalla Russia, debellabile solo mediante la Consacrazione della nazione stessa al Cuore Immacolato di Maria, per opera del Papa e di tutti i Vescovi riuniti. A conferma della promessa fatta ai tre pastorelli dalla Madonna riguardo a un evento prodigioso, il 13 ottobre 1917 molte migliaia di persone, credenti e non credenti, assistettero ad un fenomeno che fu chiamato "miracolo del sole". Molti dei presenti, anche a distanza di parecchi chilometri, raccontarono che mentre pioveva e spesse nubi ricoprivano il cielo, d'un tratto la pioggia cessò e le nuvole si diradarono: il sole, tornato visibile, cominciò a roteare su se stesso, divenendo multicolore e ingrandendosi, come se stesse precipitando sulla terra.
I due fratelli Francesco e Giacinta morirono pochi anni dopo, rispettivamente nel 1919 e nel 1920, a causa dell'epidemia di spagnola che in quegli anni fece molte vittime anche in Portogallo. Lucia invece divenne monaca carmelitana scalza, e mise per iscritto nelle sue Memorie gli eventi accaduti a Fatima, così come lei stessa li aveva visti.
Nel 1930 la Chiesa cattolica proclamò il carattere soprannaturale delle apparizioni e ne autorizzò il culto. A Fatima è stato edificato un santuario, visitato per la prima volta da papa Paolo VI il 13 maggio 1967, e in seguito anche da papa Giovanni Paolo II, pontefice molto legato agli avvenimenti del luogo, dove si recò più di una volta in pellegrinaggio. Tratto da Cathopedia Clicca qui

Da Wikipedia:

Il santuario di Fátima
StatoPortogallo Portogallo
RegioneCentro
LocalitàOurém
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
TitolareMaria Vergine
DiocesiLeiria-Fatima
Consacrazione7 ottobre 1953
ArchitettoGerard van Kriechen
Stile architettonicoNeobarocco
Inizio costruzione1928
Completamento1953
LINK:
SANTUARIO DI FATIMA (WIKIPEDIA)
NOSTRA SIGNORA DI FATIMA (CATHOPEDIA)
SITO UFFICIALE DEL SANTUARIO


venerdì 30 ottobre 2015

Torino - Chiesa di santa Barbara vergine e martire - Altare della Madonna delle Spine

L'attuale chiesa di santa Barbara, sita in via Assarotti 14, fu ricostruita a partire dal 1867 e terminata nel 1869. I torinesi la chiamano anche la "Cernaia" come la vicina caserma. La chiesa originaria fu costruita nel 1566 ed era dedicata a san Lorenzo. (clicca qui)
Santa Barbara (clicca qui)

Facciata della chiesa di santa Barbara, via Assarotti 14, Torino

Particolare della facciata, ricostruita nel 1867

Dettaglio della facciata con la statua del beato Amedeo IX di Savoia

 San Massimo di Torino, patrono della città

San Solutore martire


Cancellata della chiesa in ferro battuto (dettaglio)


Altare della Beata Maria Vergine di Pompei, Regina del Sacratissimo Rosario


Altare con reliquia di  san Leonardo Murialdo, fondatore della Congregazione di San Giuseppe (padri giuseppini). La congregazione è stata fondata a Torino nel 1873


Busto di san Leonardo Murialdo





ALTARE DELLA MADONNA DELLE SPINE benedetto da Padre Arturo Maria Piombino il 24 marzo 1974
La pala di altare in rame dello scultore Renato Valcavi propone una interpretazione artistica degli elementi essenziali del messaggio della Madonna delle Spine. Al centro la figura della Madonna con il serto di spine, simbolo del dolore a Lei causato dal nostro peccato e dalla nostra sofferenza. Nelle man, una rosa, simbolo della Messa, e la corona del rosario, indicati come potente strumento di intercessione. In alto, il motivo dell'unità dei cristiani, simboleggiato nell'abbraccio fraterno. A destra, il motivo dell'evangelizzazione del mondo del lavoro e della famiglia, minacciato dalla disunione. In basso, il motivo della salvaguardia della pace, simboleggiato dalla scena di guerra. E' ritratto in preghiera il Papa, che la Madonna promette di difendere. A sinistra, i motivi della salvaguardia della fede dalla predicazione dei falsi profeti e della liberazione dall'oppressione dell'uomo sull'uomo. In ciascuna scena sono raffigurate persone che pregano ed offrono i valori evangelici. Le scene sono delimitate da raggi che partono dalla figura della Madonna e recano parole bibliche.



Il messaggio profetico della Madonna delle Spine

Il padre Piombino è stato testimone di un grande messaggio di Maria agli uomini della nostra generazione. Fatti straordinari si sono realizzati inizialmente presso il Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri e il Castello di Montaldo, che ne era la sede estiva, coinvolgendo tre giovani aspiranti Fratelli Coaudiutori Barnabiti e il Padre Piombino stesso. Maria si presentava come l'Assunta in "in ossa e carne, carne ed ossa" e, nella data del 13 ottobre 1960, come la "Madonna delle Spine", che soffre per "le spine" causate dal peccato degli uomini e partecipa in modo materno al loro dolore: quelle "spine" dunque, sono anche le nostre "spine" che feriscono il suo cuore di Madre. La Madonna invocava come motivi del suo rinnovato intervento, l'aiuto dell'umanità per salvaguardare il bene inestimabile della Pace, l'aiuto alla Chiesa nel suo servizio per la riunificazione di tutti i Cristiani, la difesa del Papa, la realizzazione di un'Opera di cui Lei stessa sarebbe stata la fondatrice. Nel corso delle apparizioni, Maria profetizzò la crisi di Cuba del 1962 e la sua felice risoluzione e chiese, in piena guerra fredda, di pregare ed offrire sacrifici per i "capi russi", preannuncio profetico del crollo del comunismo che si sarebbe realizzato senza spargimento di sangue, quasi trent'anni dopo, nel 1989. La Russia e la sua conversione dall'ateismo ebbero un ruolo importante nelle apparizioni. Nel luglio 1961 la Madonna si presentò come "Madonna della pace": pace tra gli uomini, tra i popoli e pace con Dio nella conversione del cuore. Chiese di far giungere a Papa Giovanni XXIII cinque segreti. Prometteva, se fosse stata accolta, grazie straordinarie di pace, di conversione e di salvezza. Il messaggio della Madonna delle Spine è un accorato appello materno per salvare il mondo dai pericoli a cui va incontro, allontanandosi da Dio: pericoli eterni ma anche terreni, come il rischio che la terra si trasformi in "un globo di fuoco e di sangue" nella devastazione di guerre anche atomiche. E' un messaggio di straordinaria attualità e speranza: Maria, la Madre immacolata e addolorata che veglia con tenerissimo amore giorno e notte sugli uomini che sono tutti Suoi figlie li avvolge nella sua benedizione, attende la nostra risposta. 
Padre Piombino consumò tutta la vita nella coraggiosa e sofferta testimonianza del messaggio della Madonna delle Spine, affidato alla chiesa per la salvezza del mondo. 
Il Cardinale Alberto Anastasio Ballestrero - Superiore Generale dei Carmelitani, Arcivescovo di Bari e poi di Torino e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che lo aveva conosciuto fin dagli anni giovanili a Genova - poco dopo la morte del Padre diede di lui la più bella testimonianza, affermando che la santità del Padre Piombino era la più sicura garanzia della veridicità soprannaturale del messaggio della Madonna delle Spine.
La devozione alla Madonna delle Spine è presente, fin dagli anni '70 nella chiesa di Santa Barbara in Torino con una pala di altare in rame dello scultore Renato Valcavi.


"NOSTRA SIGNORA DELLE SPINE,
VOLGI I TUOI OCCHI A NOI"

Tratto dal pieghevole devozionale in distribuzione presso la Chiesa di Santa Barbara




LINK
Chiesa di Santa Barbara (Torino) - Clicca qui
Padre Arturo Maria Piombino - Santi, beati e testimoni
Santa Barbara - Cathopedia
San Leonardo Murialdo -Cathopedia



sabato 18 aprile 2015

Voghera - Duomo - San Lorenzo Martire


Abside e fianco sx

Facciata dell'architetto Maciachini

Venerdì, giorno del mercato

11 febbraio 2013 - Il tiburio visto da via Plana

Piazza Duomo - Casa medioevale

Pronao dx - Statua in pietra di San Giuseppe. La statua si trovava, in origine, sulla facciata della 
chiesa di San Giuseppe, demolita nel 1887. La chiesa di san Giuseppe era situata all'inizio di via 
Santo Stefano (ora via Camillo Benso di Cavour).

Il portale

Statua lignea del Sacro Cuore di Gesù, decorata in oro fine, 
realizzata nel 1929 dallo studio Artistico
Alessandro Capuccini Rozzi e Speruzzi di Milano

Statua lignea della Madonna Immacolata. Opera del '600.

Maria Bambina e angeli, posta nella cappella dell'Immacolata
Maria Bambina e angeli, posta nella cappella dell'Immacolata

Antica croce processionale, detta anche Croce del Venerdì Santo.

Affreschi di Rodolfo Gambini (1906) - Raccolta della manna, Pasqua ebraica, Sacrificio di Melchisedeq, Sacrificio di Isacco

Il Signore Gesù Cristo ascende al cielo. Affresco del coro absidale di Rodolfo Gambini (1906)

Pronao dx. Antica decorazione in marmo

Il monumento, in marmo di Carrara, in memoria dei vogheresi caduti durante le guerre
risorgimentali. Opera del 1857 dello scultore milanese Antonio Pozzi.

Le foto (salvo diversa indicazione) sono di Marinella Rusmini e possono essere usate a scopo culturale o devozionale citando la fonte.

Foto del 1958 scattata a Bonzeno, sede della piccola casa di vacanza dell'oratorio canossiano. Si riconoscono: Luciano (sacrestano del Duomo) terzo da sinistra in alto, padre Placido dei Canossiani di via Bellocchio, Pietro e Maria Rusmini, genitori di Paolo (in basso, terzo da sx) e la sorellina Marinella, l'unica femminuccia (4 anni), Piernatale, penultimo in terza fila.
Indimenticabili i cori serali cantati dai ragazzi, all'uscita della chiesetta di Bonzeno. In particolare l'ultimo giorno di vacanza, il valzer delle candele, che dedico a tutti quei cari compagni di giochi, di canti e di preghiere, di cui  ricordo i volti ma non i nomi.


Michele: il valzer delle candele, 1969

LINK
Collegiata di San Lorenzo (Duomo) - Orari Sante Messe (clicca qui)
Voghera e il suo Duomo dal medioevo al seicento (clicca qui)
Quanti ricordi a Voghera di don Franco Tassone

BIBLIOGRAFIA

Gli affreschi del Duomo di Voghera. Parrocchia di San Lorenzo Martire. Autori: Rossi Giorgio, Draghi Fabio

Titolo: Il Duomo, nel cuore di Voghera

Autore: Fabrizio Bernini

Editore: Libri nel Tempo Edizioni

Anno di pubblicazione: 2010

Pagg. 150

Foto di Fabio Draghi



Titolo: La vita di S. Bovo, cavaliere provenzale -Memorie raccolte da un confratello del Sodalizio della Santissima Trinità

Stampa anastatica 1990

EMI  -Editrice in Pavia

















Dove ho trovato questi libri a Voghera:



Il proprietario della libreria Bottazzi di via Cavour

Link
Quanti ricordi a Voghera

Libreria Bottazzi
Via Camillo Benso di Cavour
(Clicca qui)

mercoledì 20 agosto 2014

Milano - Chiesa di San Fedele e dintorni

Il vero nome della chiesa è Santa Maria alla Scala in San Fedele. Il nome risale a una chiesetta del XII secolo che sopravvisse fino al secolo XVI,

Chiesa di San Fedele 
Interno ad unica navata divisa in due campate

 Il coro ligneo del 1500 D.C.

Il Battistero

Gesù deposto

Dettaglio del confessionale ligneo del sec. XVII



Il Sacro Cuore di Lucio Fontana

 Angelo che stacca la colonna dal capitello
 e la regge obliquamente
 (Progetto di Pellegrino Tibaldi). 
Questo altare si può definire un "anticipo di barocco" (vedi Le chiese di Milano di Luciano Zeppegno, pag. 84).

La Madonna delle Ballerine
della Scala di Milano

Confessionale ligneo, opera di Riccardo Taurini, databile agli ultimi due decenni del '500.


Il tiburio: uno fra i più belli della città di Milano. Ritmato da lesene e ornato da belle finestre, è coronato da un lanternino molto particolare in ferro battuto.


La facciata laterale tardo-rinascimentale, Si rimira la perfezione delle membrature, lesene, semicolonne, arcate cieche, timpani, cornicione.

Statua di San Carpoforo
opera di Gaetano Monti da Ravenna (1835)

Statua di San Fedele
opera di Gaetano Monti da Ravenna (1835)


Il frontone ottocentesco


Piazza San Fedele


La facciata laterale tardo-rinascimentale, Si rimira la perfezione delle membrature, lesene, semicolonne, arcate cieche, timpani, cornicione.


Milano - Via degli Omenoni - La casa degli Omenoni (XVI secolo), opera di Leone Leoni
Costruita nel 1565 - Le otto grandi cariatidi sono opera di Antonio Abondio

Milano - Via degli Omenoni - La casa degli Omenoni (XVI secolo). 
Costruita nel 1565 - Le otto grandi cariatidi sono opera di Antonio Abondio

Milano - Via degli Omenoni - La casa degli Omenoni (XVI secolo). 
Costruita nel 1565 - Le otto grandi cariatidi sono opera di Antonio Abondio

Bibliografia
Luciano Zeppegno, Le Chiese di Milano, Roma, 1981


Le foto sono di Marinella Rusmini e possono essere usate a scopo culturale o devozionale citando la fonte.